Digital for dummies

(di Achille Poretta)

O, per spiegarci meglio, Digital alla Cacio e Pepe (D-CP): una ricetta facile, gustosa e digeribile.

La Digital Transformation è ormai un topos (a la CP: un luogo comune), come la Città Tentacolare o il Logorio della Vita Moderna.

Il topos ha una curiosa abitudine metabolica: tende a riempirsi di suggestioni ed a svuotarsi di significato (e spero che lo “svuotamento” non evochi immagini troppo crudamente scatologiche – a la CP: di c*cc*).
In pratica, quando si parla di Digital Transformation si annuisce facendo finta di capire, ma in realtà non si sa ESATTAMENTE di che cavolina si sta parlando. Non è mica colpa nostra, è il topos che è all’opera con il suo metabolismo grifagno.

Ma è arrivato il momento di porre rimedio a questo disagio sociale; basta situazioni imbarazzanti, basta teste annuenti e mugolii “mhhh”, basta mani sudate e occhi alla ricerca di una via di fuga “…scusa, devo salutare un amico…” e via in fretta alla toilette, instillando il sospetto che si tratti di un amico veramente speciale. Che poi, niente di male, ci mancherebbe. Però…

Con la lettura di questo breve articolo, non appena sentirete parlare di Digital Transformation saprete entrare in argomento con autorevolezza, un’autorevolezza a la CP, naturalmente, saporita ed adatta alla stragrande maggioranza degli interlocutori.

L’articolo è strutturato come un classico manuale di conversazione, con frasi adatte alle diverse circostanze (tipo: AL RISTORANTE: “Cameriere: una bottiglia di vino della casa, per favore”). In questo modo può essere compulsato col vostro smart-phone esattamente nel momento del bisogno, durante la conversazione: chi ci fa più caso a chi legge il telefonino mentre parla?

NB: gli elementi in   grassetto sono ingredienti fondamentali della Cacio e Pepe Digitale.

Schermaglie iniziali

“La Digital Transformation è cominciata dall’Entertainment, è lì che dobbiamo guardare per capire dove stiamo andando.”

“L’informazione è digitale, la musica è digitale, la fotografia è digitale, i film viaggiano su internet. E’ stato uno tsunami, chi non si è mosso è morto: la Kodak, la Polaroid, il 45 giri, la Hit-Parade, i Blockbuster, i quotidiani, …”

“Ora tutto è fluido, frammentato, digitalizzato e intermediato dalle piattaforme; questi sono i vincenti: Google, iTunes, Spotify, Netflix, Amazon,YouTube ….”

“Il consumatore sceglie gli ingredienti come nella pizza capricciosa, l’entertainment è su misura e le piattaforme di servizio hanno vinto la partita.”

Affondo - il self service

“Digital Transformation è solo un modo moderno per dire Self-Service. Le aziende, i commercianti, le banche, le poste, le pubbliche amministrazioni ci hanno messo tutti davanti al computer a lavorare al posto dei loro impiegati. Così hanno chiuso filiali e sportelli e hanno risparmiato un mucchio di quattrini.”

“Che poi, alla fine, il self-service è di molto più comodo! Basta code, basta orari, eh! E costa meno, ma parecchio!”

“Io su Amazon trovo tutto. Fo da me e trovo tutto! E’ partito dai libri e poi… la forza della Piattaforma, deh…  Se Amazon si mette a fare anche la Banca, vi saluto bimbi delle casse di risparmio!”

“Lo smart-working? E’ il self-service delle aziende!”

“Sai come andrà a finire con lo smart-working? Te lo dico io: si spezzetterà e si specializzerà tutto. Ci sarà il professionista della verifica fatture che eserciterà per la ditta Tizia, la ditta Caia e la Sempronia.”

“Ci sarà? E’ già così: ce n’è da un pezzo di società di servizi, guarda le paghe… Lo smart-working ce l’avevamo già in casa e non ci siamo accorti.”

Affondo - le decisioni basate sui dati

“Sai quei dischi esterni per i backup, visto che costano più niente? Adesso la memoria dei computer è economica e tutti ne hanno a bizzeffe. Ci si mettono dentro palate di dati, macché palate, intere montagne con tutti i loro laghetti!”

“Questo vuol dire Digital: leggere tutti questi dati disponibili, aggregarli in fretta nel modo giusto e prendere decisioni basate sui numeri, su fatti.”

“L’intelligenza artificiale è tutta qua: il computer legge miliardoni di dati e li aggrega controllando quali coincidenze ci incontra. L’intelligenza artificiale è più una questione di gambe che di testa! Sono statistiche fatte alla velocità della luce.”

“Poi il computer si ricorda i risultati ricorrenti e li mette in un altro pezzo di memoria – per quel che costa. Così la prossima volta fa prima, no? Questo è il Machine Learning, niente di più e niente di meno”

Affondo - i social

“Eh, abbiamo cominciato con Meucci e mo’ siamo arrivati a Zuckerberg senza neanche accorgerci.”

“Perché l’uomo è un animale sociale e appena trova il modo per legare con gli altri uomini, ci si butta. L’uomo è l’animale sociale per antonomasia… beh, la donna poi…”

“Le piattaforme sociali, anche loro! Anche loro ci hanno messo li davanti al computer a parlare con gli amici, a scambiare foto, filmati, messaggi, messaggi vocali, faccine, curricula… Tutto. Si scambia tutto, sulle piattaforme sociali. E non costa niente!”

“I Social non è altro che il Digital Self-Service portato nel sociale.”

“Avete fatto caso? Sono ancora una volta le piattaforme: LinkedIn, Instagram, Facebook, Tinder, … una piazza, una piattaforma per ogni esigenza. La mattina in cravatta su LinkedIn, il pomeriggio con la polo su Facebook, la notte in… beh, lasciamo perdere.”

Toccata - il notaio digital

“Block-chain? Guardi, funziona come un notaio ma è molto più economico!” (e dai ancora!)

“Col Block-Chain si scrivono gli atti su registri sparsi su milioni di computer. Si usa una scrittura cifrata e potentissima che non può mai essere cambiata dopo la firma. Eh, più sicuro di un notaio!”

“E poi niente appuntamenti, niente orari, basta leggere il registro sul computer più vicino. Tutto facile, tutto trasparente.”

Toccata finale – L’ONTOLOGIA (a la CP la natura intima) DELL’UNIVERSO

“Ma poi, amici, avete riflettuto sul fatto che la natura intima dell’universo E’ DIGITAL? La materia è quantizzata, l’energia è quantizzata, la gravità pure, lo spazio e il tempo anche. Amici, l’universo è fatto tutto di Lego. E buonasera a tutti.”

Morale e conclusioni

Tirando le somme, in modo un po’ più serio ma speriamo non pedante, rileggendo il nostro manualetto di conversazione possiamo vedere cosa ha di straordinario la Rivoluzione Digitale:

  1. Consente fantastiche efficienze disintermediando in particolare (ma non solo) il lavoro clerical a basso valore aggiunto. Si risparmiano un sacco di soldi.
  2. Allo stesso tempo, il fai-da-te è estremamente convenient, comodo, per il fruitore, mai come altro in passato. Se ne sono accorti tutti e non sanno più rinunciarci.
  3. Utilizza e si esprime attraverso le “piattaforme” che diventano così poli di aggregazione sociale alimentando l’affiliazione e la fedeltà.
  4. Parcellizza e spezzetta tutto quel che tocca, consentendo al fruitore di assemblare il servizio più adatto ai suoi fabbisogni.
  5. Utilizza i dati in modo massivo e intelligente, dando chiavi di lettura nuove, sempre aggiornate, a sostegno di un decision-making più efficace.

Fantastico! Tutto facile e tutto positivo, no?

Niente affatto! Ma ne parleremo un’altra volta.

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